[…] Le prime notizie documentarie di questa solennità risalgono alla seconda metà del seicento, con fantasmagorico corteo, accompagnamento musicale, salve di mortaretti. Già nel maggio 1685 si fa riferimento alla “fonsione della prosescione”, alle cui spese concorreva, con apposito versamento di una congrua elemosina il comune di Darfo […]
[…] A veicolare, l’innalzare e mantenere vesto il culto fungevano anche alcune reliquie conservate in loco, di eccezionale valore.
Il 10 giugno 1726 il Vicario della diocesi monsignor Leandro Chizzola autenticò i sacri frammento del legno della Santa croce di nostro Signore e del velo di Maria Vergine conservato gelosamente e con tutta decenza in una teca d’argento, recato con palese soddisfazione da Francesco Cotti, sindaco della Chiesa “de Monte”, donato il 2 aprile precedente dal padre carmelitano scalzo Tomaso da Sant’Anna. Il fortunato santuario possedeva una particella “ex panno rubro”, con il quale la Vergine “involuit puerum Iesum”, e una scheggia “ex pallio” del suo sposo San Giuseppe estratte dalla chiesa romana di Sant’Anastasia e autenticate, il 4 agosto 1729,[…]
In tempi recenti i ricordi relativi alle feste dedicate alla Vergine si fanno più precisi il 28 ottobre 1936 l’arciprete don Santo Delasa alla presenza di “tutta la popolazione” dava inizio, presso a chiesa di Santa Maria alle celebrazioni per il quarto centenario “della erezione , per voto del santuario stesso , la cui erezione vene decretata per voto massime il 28 ottobre dell’anno 1536”.
[…] la sera del 2 maggio si diede avvio ai festeggiamenti veri e propri con il paese “tutto parato ad archi e festoni” e le strade rischiarate “sfarzosamente”, spettacolo pirotecnico, corteggio del Corpo Musicale del Dopolavoro di Darfo, in mezzo ad una “ressa imponente di forestieri”. Il giorno dopo si tenne la prima festa in onore di San Rocco con “smagliante” discorso di don Guerrini, sfilata e, nel tardo pomeriggio, arrivo del vescovo diocesano monsignor Tredici; sul far della sera, sparo abbondante di fuochi di artificio e generose illuminazioni. Il 4 maggio,ufficiante il vescovo, vi fu la benedizione delle croci da collocarsi sulle cappellate murarie erette lungo la salita che conduco verso il Santuario[…] con conseguente processione e posizionamento delle stesse; nel pomeriggio, mentre il presule lasciava visibilmente appagato Gianico, i vespri e il bacio della reliquia della Vergine da parte di “un’interminabile folla” chiudevano il memorabile evento.[…] Nel 1934 si dovevano celebrare le solite feste decennali, ma si ritenne di abbinarle a quelle del centenario del 1936, poi spostate all’anno successivo per lo scoppio della guerra coloniale d’Africa e per gli impegni del vescovo che potè venire solo a maggio 1937: la solennità è riuscita di molto più imponente in tutte le sue parti che non in passato. […] Negli anni bui della guerra don Delasa non mancò di celebrare funzioni al Santuario per implorare la protezione della Vergine […] Il 30 giugno 1963 con cerimonia di particolare solennità presieduta dal vescovo missionario Assuero Bassi, venne incoronata la statua della Madonna: per l’occasione fu ideato il motivo canoro “Canta, o Gianico, la gloria del Signore e di Maria”, mentre il parroco don Giacomo Passeri compose la preghiera “Vergine Santa che dall’alto del colle”.