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Il patrimonio culturale

Il centro storico

Nel centro storico del paese sono diverse le abitazioni private ed i cortili che presentano particolari architettonici degni di essere ammirati:
– casa Massari, via Cimavilla 20, con arco a conci di granito datato 1508,
– ex casa Fiorini, Via Cimavilla 15, edificio del Seicento, con inciso uno stemma ad anfora fiorita fiancheggiata da due quadrupedi rampanti affrontati sopra la porta d’ingresso,
– casa Viola, via Cimavilla 6, con banchine di finestre ancora cinquecentesche,
– casa Mondinini, via Cimavilla 26/30, con frammenti dipinti e graffiti del sec. XV,
– casa Pedretti, via Cimavilla 26/30, dove in origine era collocato l’affresco con la Madonna in trono datato 1578, ora trasferito nella sala consiliare del municipio,
– casa Fiorini-Marchetti, via Roma 2, costituita da tre corpi di fabbrica a vari livelli con finestre in arenaria grigia del sec. XVII. Addossata alla via, staccata dalla casa, era collocata l’ex filanda. Un’elegante fontana a forma di sacello con vasca rettangolare fa bella mostra nell’ampio cortile, ben visibile dal portale ad arco in pietra di Sarnico, che reca la data del 1803.

Il municipio

Il municipio trova sede dal 1988 nell’edificio del sec. XVII, ex casa Fiorini, poi Mazzoldi.
La facciata principale presenta un portico a tre arcate con colonne doriche e mensole all’estremità, in pietra di Sarnico, con volte a crociera. Al secondo piano è visibile l’antica loggia di sette arcate a pieno centro, con colonne doriche poggianti su marcapiano in pietra di Sarnico.

La Fontana del Torchio

La Fontana del Torchio, posta di fronte all’ex municipio, lega il suo nome ad una precedente fontana sorta nel medesimo posto e collocata accanto ad un mulino. è di fattura tipica seicentesca, rifatta nel sec. XIX, con ulteriori restauri nel 1988. La vasca è ottagonale, costruita in lastre in pietra di Sarnico, unite da piastrini in granito. Da notare i due mascheroni a forte rilievo.

Il monumento dei Caduti

Posto davanti all’ex municipio, fu eseguito nel 1923 ad opera dello sculture Maurizio Vogini di Darfo. Vi sono riportati i nomi dei Caduti della guerra 1915-1918 e delle successive.

La piazzetta di via Cimavilla “il cortile della memoria comune”

Qui esisteva una casa rurale fatiscente che l’Amministrazione decise di acquistare per ricavare una piazza pensata come cortile aperto: la struttura, inaugurata il 24 giugno del 1994, può essere definita come una loggia a due piani, comunicante con la natura e con l’identità del luogo.
Al centro del portico è collocata infatti una fontana in pietra Simona, un semplice lavatoio, uno dei luoghi di lavoro e socialità della realtà contadina legato al lavoro femminile.
Le opere della scultrice bresciana Franca Ghitti (1932- 2012) completano la struttura, evocando la memoria collettiva.
Sulla pavimentazione risaltano i segni dei giochi per i bambini. La palizzata a lato, “Testimoni di Gianico”, è formata da vecchie traversine del treno, dove piastre di ferro riportano in dialetto il soprannome di ogni famiglia gianichese. Ma l’opera più rappresentativa è “La vicinia”, costituita da una serie di totem sculture che rappresentano l’organizzazione dei capi-famiglia, il lavoro dei campi e la vita collettiva.
Nella prima nicchia a sinistra ha sede “La tavole delle offerte”: un’opera sul tema della vita contadina, che richiama il rito della terra e del lavoro governato dal capofamiglia. La “la grande fascina” di legna raccolta in un cerchio di ferro di botte parla della lunga vita del taglialegna, ma anche delle lunghe serate d’inverno. “La scultura del tempo” è un’opera con sette daghe di ferro intagliate a dimensioni progressivamente ridotta: è la percezione soggettiva dello scorrere del tempo nel corso della vita dell’uomo.
Dalle opere emerge quindi la memoria di un intero paese, custodita nello spazio pubblico.